La chirurgia refrattiva e la sua storia recente
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28 Ottobre 2020La Presbiopia è un disturbo visivo, consiste nella difficoltà di vedere nitidamente gli oggetti vicini.
Questa condizione è uno degli inconvenienti più comuni causati dal naturale processo di invecchiamento dell’occhio.
In particolare, è dovuto alla perdita di elasticità del cristallino, lente interna dell’occhio, con conseguente riduzione della messa a fuoco.
La presbiopia coinvolge allo stesso modo uomini e donne, portatori d’occhiali e non:
circa 25 milioni di persone in Italia, sopra i 45 anni di età, ne soffrono.
Sintomi della presbiopia
Per mettere nitidamente a fuoco un oggetto è necessario accomodare: più si avvicina qualcosa e maggiore è la quantità di messa a fuoco richiesta, per una visione precisa.
Dopo i 40 anni l’occhio perde la capacità di accomodazione, a causa di variazioni anatomiche considerate fisiologiche e questo porta ad una progressiva incapacità di focalizzare a distanza ravvicinata e intermedia.
Il presbite lamenta disagio nella lettura, nei lavori manuali (ad esempio ricamo, bricolage), ma è in grado di leggere i segnali stradali o di guardare la televisione.
Spesso le persone confondono i sintomi della presbiopia con quelli dell’ipermetropia, ma le due patologie hanno tuttavia cause differenti:
- l’ipermetropia è il risultato di una conformazione anatomica particolare (cornea piatta, oppure bulbo oculare di lunghezza ridotta o cristallino non molto spesso),
- la presbiopia è dovuta ad una perdita di flessibilità nel cristallino. Il sintomo rilevatore della presbiopia è una vista offuscata mentre si legge, si cuce, si usa un telefono cellulare, o si compie qualsiasi azione che richiede la vista da vicino.
Il problema della presbiopia si manifesta in modo più precoce nelle persone con ipermetropia dal momento che al difetto di base si somma la difficoltà di accomodazione.
Nei soggetti con miopia invece il problema si manifesta più tardi, poiché è inizialmente “nascosto” dalla particolarità propria di questo difetto:
il miope molto spesso si abitua a togliere gli occhiali che usa per vedere da lontano, riuscendo a svolgere bene tutte le attività a distanza ravvicinata.
Classificazione della presbiopia
La presbiopia può essere classificata in relazione all’età d’insorgenza, in tre gruppi sono:
- “Giovane presbite” ha un’età compresa tra 40 e 50 anni,
manifesta i primi sintomi di visione difficoltosa nella lettura e nell’osservazione di particolari.
Fa un uso flessibile della correzione perché è ancora in grado di leggere senza occhiali in condizioni di forte luminosità (sotto una lampada o alla luce solare, in spiaggia). - “Presbite Consolidato” ha un’età compresa tra 50 e 60 anni,
Presenta la costante necessità di una correzione da vicino in tutte le attività, per avere una nitida visione:
Il soggetto che ne soffre sarà costretto a cambiare spesso le lenti fino ad una certa stabilità del problema visivo. - “Presbite Anziano”, ha un’età superiore a 60 anni,
ha l’impossibilità di vedere nitido se non con l’uso stabile della correzione.
Come risolvere la presbiopia
Il modo più diffuso di correggere la presbiopia consiste nell’uso degli occhiali.
Per chi vede bene da lontano senza bisogno di lenti, sarà sufficiente un occhiale addizionale da usare solo per vicino: lenti monofocali.
Per i soggetti con un difetto visivo per lontano ci vorranno 2 paia di occhiali diversi:
- uno per lontano
- uno per vicino
oppure delle lenti bifocali (occhiali con delle lunette nella parte inferiore) o lenti progressive che consentono, con un solo paio d’occhiali, di vedere bene a più distanze.
Usare due paia di occhiali è scomodo perché costringe a un continuo scambio di lenti soprattutto per chi ha bisogno di alternare spesso visione per vicino e per lontano.
Una soluzione alternativa usata da molti anni è la monovisione che sfrutta il concetto della dominanza oculare: si fa in modo che l’occhio dominante sia usato per vedere da lontano e quello non dominante per la visione da vicino. Il cervello ha comunque una sua plasticità e quindi può adattarsi anche a nuove situazioni visive.