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28 Maggio 2021L’ipermetropia è un disturbo refrattivo dell’occhio abbastanza comune. Non è semplice da individuare, poiché presenta sintomi simili ad altri disturbi.
Chi ne soffre ha problemi a vedere le cose da vicino. Spesso, però, l’ipermetropia interessa anche la visione da lontano. Questi sintomi sono causati da una lunghezza del bulbo oculare inferiore al necessario.
Vediamo ora che cos’è esattamente l’ipermetropia, come si riconosce e come si cura.
Cos’è l’ipermetropia e come si manifesta
L’ipermetropia è di natura congenita e si trasmette da generazione in generazione.
In giovane età, è difficile individuare questo disturbo. Infatti, l’occhio compensa fisiologicamente la ridotta lunghezza del bulbo oculare. Così, il corpo stesso modifica la curvatura del cristallino e corregge la messa a fuoco.
Questo meccanismo prende il nome di riflesso dell’accomodazione, ovvero quando è l’occhio stesso a modificare la globosità del cristallino in base alla distanza da ciò che si guarda.
In forme lievi, quindi, l’ipermetropia può non presentare sintomi.
Nelle forme più complesse di ipermetropia, la visione da vicino risulta sfocata. L’occhio non è quindi in grado di compensare da solo il potere diottrico e serve un intervento esterno.
Infatti, l’oculista può consigliare degli occhiali correttivi o lenti a contatto. In altri casi, si può intervenire chirurgicamente, come vedremo più avanti.
Oltretutto, con il passare degli anni, il cristallino perde la capacità di accomodazione e il soggetto si rende così conto di soffrire di ipermetropia.
Perché con l’ipermetropia si vede sfocato?
Come già detto, chi soffre di questa patologia ha un bulbo oculare più piccolo rispetto alla norma.
Le dimensioni più corte non consentono il corretto passaggio della luce, la quale viene messa a fuoco dietro la retina.
Inoltre, anche il cristallino risulta compromesso, in quanto presenta un raggio di curvatura troppo grande.
Così, quando il paziente osserva qualcosa da vicino, fatica a metterlo a fuoco. Prova anche mal di testa, bruciore agli occhi e lacrimazione. La maggior parte dei pazienti si rende conto di soffrire di ipermetropia in quanto fatica a leggere libri e documenti. Tuttavia, è in grado di leggere delle scritte in lontananza.
In questo caso, è bene intervenire subito per correggere il disturbo.
Come si cura l’ipermetropia
La diagnosi avviene attraverso una semplice visita oculistica.
Le soluzioni per convivere con l’ipermetropia non mancano: il dottore prescrive infatti l’uso di lenti sferiche di potenza positiva. Queste funzionano attraverso un effetto ottico che fa convergere i raggi luminosi nel punto giusto del bulbo, in modo che la retina possa mettere a fuoco correttamente l’immagine.
In alternativa, esistono anche lenti a contatto correttive. Tuttavia, è necessario alternare il loro uso con gli occhiali.
Trattamento laser
L’intervento per curare l’ipermetropia più diffuso è quello con il Laser ad eccimeri. Questo trattamento è utilizzato anche per curare l’astigmatismo. Consiste nel posizionare un sottile lembo circolare sulla superficie della cornea per poi correggere il difetto refrattivo con il laser.
Esiste poi un altro metodo ancora più evoluto che prende il nome di Laser Femto. Funziona quasi come il Laser ad eccimeri, con la differenza che il Femto consente una migliore precisione e impiega macchinari molto più evoluti.
In generale, questi interventi mirano alla rimozione di strati di tessuto dalla cornea, in modo da modellarne la superficie. Ciò consente all’occhio di processare meglio la luce e mettere a fuoco in maniera più efficace.
Il trattamento va quindi a compensare i difetti nelle dimensioni del bulbo oculare.
I trattamenti laser sono molto apprezzati dai pazienti con ipermetropia, in quanto sono perlopiù privi di dolore e correggono la vista da subito. Le gocce anestetiche utilizzate in sala operatoria sono molto efficaci, mentre l’intervento laser in sé dura pochi minuti.
Dopo l’operazione il paziente potrebbe provare un leggero bruciore agli occhi, fastidio alla luce o mal di testa, tutti sintomi che spariscono nelle ore successive.
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