L’ipermetropia e la vista da vicino
28 Ottobre 2020I 6 step negli anni in cui rivolgersi all’oculista
28 Ottobre 2020La persona che soffre di astigmatismo ha un difetto di messa a fuoco degli oggetti.
Il difetto è più spesso causato dalla forma della parte anteriore della cornea: nel soggetto normale è simmetrica, sferica, mentre nell’astigmatico è asimmetrica, ellissoidale, ovoidale.
Tale tipo di curvatura non permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina in un solo punto, ma su diversi piani. Questo difetto può essere compensato o aumentato dalla superficie anteriore della cristallino, la lente interna dell’occhio.
L’astigmatico ha una scarsa ed imprecisa visione sia da lontano che da vicino. Un punto luminoso viene percepito come allungato e un cerchio come un ellissi.
L’uso di occhiali è fondamentale per fornire una buona visione e prevenire i tipici disturbi di affaticamento visivo, che compaiono anche dopo brevi periodi di applicazione: lettura, computer o guida della macchina.
L’astigmatismo può presentarsi da solo ma quasi sempre è associato alla miopia o all’ipermetropia. Per questo può essere miopico, ipermetropico e misto; nell’astigmatismo miopico entrambe le linee focali cadono davanti alla retina, in quello ipermetropico entrambe le linee focali sono situate virtualmente dietro alla retina. Nell’astigmatismo misto una linea focale è davanti alla retina mentre la seconda si trova dietro alla retina stessa.
L’astigmatismo si classifica:
- lieve (da 0 a 1 diottria)
- medio (1-2 diottrie)
- alto (più di 2 diottrie).
Le cause
L’astigmatismo di solito è legato ad un’anomalia di curvatura della superficie anteriore della cornea e più precisamente per una differenza di curvatura tra il meridiano verticale e quello orizzontale; raramente la causa è un’anomalia di curvatura del cristallino.
Il difetto è congenito: si individua nei primi anni di vita e rimane pressoché invariato nel corso degli anni.
L’astigmatismo può però comparire anche secondariamente ad interventi chirurgici come cataratta, trapianto di cornea, distacco di retina, o successivamente a traumi oculari o anche per pressione della palpebra superiore sul bulbo come accade nel caso di neoformazioni palpebrali tipo calazio.
Correggere l’astigmatismo
Nella maggior parte dei casi l’astigmatismo può essere corretto con l’uso di occhiali o lenti a contatto.
Da circa 20 anni si può ricorrere anche per questo difetto refrattivo alla correzione con il laser. Le tecniche più utilizzate sono, come per la miopia, la PRK e la LASIK.
La PRK viene utilizzata per trattare l’astigmatismo di lieve entità e quando il paziente è sia miope sia astigmatico: il chirurgo corregge i due difetti contemporaneamente.
La LASIK è invece usata per gli astigmatismi medi e alti e soprattutto quando coesistono ipermetropia e astigmatismo.
Oltre a queste tecniche, in alcuni casi, per esempio nell’astigmatismo dopo trapianto corneale, è utilizzata anche la cheratotomia astigmatica: alcune incisioni sono effettuate nella zona più periferica della cornea, con bisturi di diamante o con laser a femtosecondi.