Colpo di vento all’occhio. Cos’è e come curarlo
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29 Giugno 2022Si chiama SMILE, ma non ha nulla a che vedere con il sorriso. La sigla indica Small Incision Lenticule Extraction ed è una nuova chirurgia refrattiva innovativa che può migliorare nettamente la vista di una persona.
Come funziona SMILE?
Questa tecnica chirurgica richiede l’impiego di un solo laser a femtosecondi che crea un lembo di tessuto nella cornea dello stesso spessore del valore di correzione della vista, che viene poi estratto per rimodellare la cornea stessa.
Si tratta di un intervento che riduce molto le complicazioni correlate a un tradizionale intervento mediante microcheratomo. Infatti, questo metodo, così come altri tradizionali di chirurgia refrattiva, portano a intervenire sull’epitelio corneale, spesso portando a un’eccessiva lacrimazione degli occhi.
Il laser a femtosecondi preserva molto tessuto del paziente, limitando l’invasività dell’intervento grazie a un’incisione davvero minima. Lo SMILE, inoltre, rende il lavoro del chirurgo più preciso e il recupero del paziente meno fastidioso e più breve. Approfondiamo questa nuova tecnica.
Quando serve lo SMILE?
Questa innovativa chirurgia refrattiva può migliorare le abilità visive di moltissimi pazienti, anche nelle condizioni di miopia più gravi (fino a 10 diottrie) e astigmatismo fino a 5 diottrie. Non è tuttavia ancora possibile trattare le ipermetropie.
Altri casi in cui lo SMILE viene impiegato è quando l’occhio presenta un’eccessiva o una ridotta lacrimazione, in modo da ripristinare la corretta lubrificazione dei bulbi.
La scelta del migliore metodo di intervento per il paziente è a discrezione del chirurgo: infatti, nonostante la chirurgia SMILE sia davvero innovativa, non andrà probabilmente a sostituire quelle tradizionali come il Lasik. Queste tecniche, infatti, correggono i principali difetti della vista limitando sempre più il dolore e l’invasività.
Tuttavia, non arrivano alla preservazione del tessuto corneale che mostra la tecnica SMILE. Il laser a diodi rende più preciso l’intervento, meno invasivo, più efficace e con meno effetti collaterali. E’ spesso preferibile proprio perché consente un recupero rapido per il paziente.
SMILE XTRA, più potente e rispettosa sulla cornea
Di recente, si è cominciato a parlare anche di SMILE Xtra, altra tecnologia all’avanguardia che combina SMILE e cross linking intraoperatorio, procedura che consente di rinforzare la cornea evitandone lo sfiancamento (ectasia corneale).
Pro e contro della chirurgia refrattiva
Abbiamo detto che SMILE può essere applicata a casi di miopia e astigmatismo gravi, ma è altrettanto vero che non è possibile curare le ipermetropie. Inoltre, sotto i 21 anni di età è sconsigliato questo tipo di intervento perché la rifrazione deve essere stabile e questo non avviene fino al compimento di un certo numero di anni.
Mentre i metodi di chirurgia refrattiva tradizionali non sono adatti a chi soffre di occhi molto secchi, SMILE invece può essere applicata e offrire risultati molto interessanti. Tuttavia, se il paziente presenta cheratocono, spessore corneale eccessivamente ridotto o topografia corneale anomala, l’intervento tramite SMILE non può essere effettuato.
Anche chi soffre di glaucoma di solito non può essere sottoposto a questo tipo di intervento.
Nonostante SMILE sia una procedura recente e che sta ottenendo ottimi risultati sui pazienti, comunque rimane ancora una pratica non adatta a tutte le situazioni e, inoltre, il suo costo è elevato.
SMILE, come altri interventi di chirurgia, presenta dei pro e dei contro che ogni paziente, insieme al suo medico, deve considerare. Tuttavia, si tratta di un intervento definitivo che può riportare le abilità visive a un punto molto soddisfacente. Molte persone che si sottopongono a chirurgia refrattiva recuperano la vista in fretta e senza particolare dolore.
Il recupero dall’intervento è molto rapido e i risultati si notano da subito. Così, qualunque paziente può tornare a vedere immediatamente e a svolgere le sue attività quotidiane.