Una buona parte delle persone che intendono effettuare l’intervento laser per risolvere i propri difetti refrattivi, non è un candidato ideale per sottoporsi alla chirurgia.
La chirurgia refrattiva è sconsigliata ad esempio nei diabetici e in gravidanza, non si può fare su chi ha malattie autoimmuni o disturbi della cicatrizzazione né in caso di malattie oculari come il cheratocono; inoltre, va eseguita solo quando il difetto visivo è stabile da almeno un paio di anni.
Molti pazienti vengono esclusi anche sulla base degli esami preoperatori come la misura dello spessore corneale, la mappatura della cornea, la valutazione del diametro pupillare.
La selezione “a maglie strette” dei pazienti candidati all’operazione consente di ridurre al minimo la probabilità di effetti collaterali.
Le soluzioni più semplici a cui possono ricorrere questi pazienti sono le correzioni con gli occhiali o lenti a contatto.
Gli occhiali permettono di correggere la maggior parte dei difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia).
La loro potenzialità sta nel far divergere i raggi luminosi indirizzandoli nel modo più giusto sulla retina.
Esistono infatti due tipi di lenti:
Per correggere l’astigmatismo si utilizzano lenti sferiche o toriche (più elissoidali).
Per chi presenta disturbi visivi associati (ad esempio miopia e presbiopia) per cui necessita una correzione della vista sia da vicino che da lontano ci sono le lenti multifocali o progressive, le quali presentano due zone differenti:
Le lenti a contatto a differenza degli occhiali mantengono l’aspetto naturale del viso e permettono lo svolgimento di attività sportive in cui gli occhiali possono creare disagi.
Le LAC non alterano le immagini e migliorano la visione spaziale grazie alla possibilità di un più ampio campo visivo.
Vengono applicate per la correzione della miopia, ipermetropia, astigmatismo e cheratocono.
Le lenti possono essere:
Le lenti intraoculari sono delle lenti che vengono inserite chirurgicamente all’interno della camera posteriore(dietro l’iride e davanti al cristallino) o anteriore dell’occhio.
La lente può essere morbida o rigida, e una volta posizionata rimane fissa nell’occhio e non richiede manutenzioni, né procedure di pulitura.
Questa tecnica generalmente è riservata a pazienti di età inferiore ai 45 anni, e indicata a chi soffre di miopia elevata.
La procedura dura circa 20 minuti e l’occhio comincia a vedere già dopo alcune ore dell’intervento.
Si ricorre a questo tipo di tecnica quando non è possibile utilizzare il laser per varie ragioni (cornea sottile, o miopia elevata), la correzione non è soggetta a regressione e l’intervento è reversibile.
Nel tempo però, in alcuni casi queste lenti possono provocare un aumento della pressione oculare, alterazioni allo strato interno della cornea o cataratta secondaria.