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28 Ottobre 2020Oltre 300 milioni di persone nel mondo soffrono della Sindrome dell’occhio secco.
Di cosa parliamo se diciamo “Occhio secco”?
l’occhio secco è una patologia del film lacrimale dovuta ad una produzione ridotta o eccessiva dell’evaporazione delle lacrime, in Italia il 26% della popolazione adulta ne è colpita, molto più riguarda le donne dopo i 40 anni (50%) e quelle in menopausa (90%).
I tre strati del film lacrimale
Il film lacrimale, necessario al funzionamento e al mantenimento dell’integrità anatomica dell’occhio, è formato da tre strati:
- Uno strato mucoso a contatto con il bulbo oculare, secreto dalle cellule mucipare congiuntivali;
- Uno strato acquoso secreto dalle ghiandole lacrimali;
- Uno stato lipidico secreto dalle ghiandole di Meibomio.
La mancata integrità del film lacrimale provoca molti più danni alla superficie oculare esposta e infatti viene associata ad una sensazione di discomfort dell’occhio.
L’eccessiva evaporazione delle lacrime (causa dell’86% dei casi di occhio secco) è provocata dall’ostruzione o dal malfunzionamento delle ghiandole di Meibomio che si trovano nelle palpebre, queste sono responsabili della produzione dello stato lipidico del film lacrimale.
A dire il vero quando le ghiandole non funzionano correttamente, non producono sufficiente componente oleosa e le lacrime evaporano più velocemente, per non parlare dello strato lipidico insufficiente o assente che può provocare un’evaporazione lacrimale fino a 16 volte più rapida.
I sintomi avvertiti possono essere vari:
- Occasionale visione alterata
- bruciore
- sensazione di corpo estraneo
- rossore
- prurito
- fastidio a fine giornata
I fattori di rischio possono essere:
- Le congiuntiviti allergiche
- Gli squilibri ormonali, infatti il periodo della menopausa è a rischio
- Gli usi e gli abusi di cosmetici per gli occhi
- L’utilizzo di lenti a contatto
- Le blefariti croniche
- L’età (dopo i 50 anni)
- L’uso prolungato di farmaci sistemici (antistaminici) e/o colliri con conservanti
- L’inquinamento atmosferico
La diagnosi dell’occhio secco va sempre fatta dal medico con test affidabili, evitando quindi auto diagnosi e cure fai da te, inoltre l’oculista valuterà una serie di parametri e la terapia giusta per il caso specifico.
I test per diagnosticare l’occhio secco
I test utilizzati dal Centro Medici Mythril sono:
- Osmolarità del liquido lacrimale
- analisi del menisco lacrimale
- NIBUT
- Interferometria
- Analisi delle ghiandole di Meibomio
- Test OSDI.
Esistono diverse soluzioni al problema dell’occhio secco, dall’utilizzo di lacrime artificiali (colliri) a trattamenti terapeutici di nuova generazione che permettono, in pochi minuti, di ritornare alla normalità.
Le tecnologie per risolvere l’occhio secco
- OPE: è una luce policromatica che, grazie ad impulsi termici, stimola le ghiandole di Meibomio a riprendere la normale attività. Applicata sulle zone periorbitali e degli zigomi, questa luce infatti stimola la contrazione delle ghiandole aumentando il flusso lipidico e riducendo l’evaporazione delle lacrime.
- LIGHT MODULATION: è una tecnologia unica di fotobiomodulazione utilizzata da molti anni in vari campi della medicina (dermatologia, odontoiatria), come tale, l’emissione di una particolare luce, ad una certa lunghezza d’onda, innesca un riscaldamento endogeno delle palpebre. Questo trattamento facilita la fuoriuscita – dalle ghiandole del Meibomio – della componente oleosa del film lacrimale, stabilizzando lo strato lipidico della lacrima.
Grazie alla sinergia delle due tecnologie infatti, le ghiandole di Meibomio riprendono la produzione dei lipidi necessari alla funzionalità dell’occhio.
Questo trattamento non è doloroso, dura pochi minuti e permette l’immediato ritorno alla normale attività, infatti dopo poche ore dalla terapia si può apprezzare un miglioramento della funzionalità delle ghiandole di Meibomio.
Sono necessarie poche sedute (da 2 a 4) intervallate (15/20 giorni) per ottenere un risultato ottimale.